Cattedrale Sul punto più alto della città vecchia, il Mons Tabor, si eleva la Cattedrale di santa Creu, o Santa Eulalia, a 500 m da Plaça de Catalunya. La costruzione del tempio è avvenuta sui resti di una chiesa romanica distrutta dagli Arabi e si è protratta dal 1298 al 1448: si possono ancora vedere i resti dell'antica costruzione nei rilievi dei montanti in pietra del portone nordorientale. La facciata principale e la torre con la cupola sono però state costruite rispettivamente nel 1898 e nel 1913. Molto particolare è l'orientamento della Cattedrale: anziché il tradizionale asse est-ovest questa sorge lungo quello sudest-nordovest. L'imponente interno, a tre navate, è lungo 88,30 m, largo 37,20 m e alto 25,50 m e contiene un colonnato a fasci sottili considerato uno dei capolavori del gotico catalano. Lungo le navate laterali scorrono piccole gallerie occupate da cappelle barocche del XVI e XVII secolo, la più notevole delle quali è quella del Santísim Sagrament con la tomba in alabastro di Sant'Olegario Vescovo. Nella stessa cappella si può ammirare un crocefisso che pare si trovasse a bordo della nave ammiraglia che combatté a Lepanto contro la flotta ottomana: la tradizione popolare attribuisce a questo crocefisso notevoli poteri miracolosi. In un'altra delle cappelle laterali è custodita una pregevole Madonna nera. Le vetrate policrome sono tutte del XV secolo come il coro, posto al centro della navata centrale e cinto su tre lati da un muro. In una cripta sotto la chiesa si trova il sarcofago di Santa Eulalia, patrona della chiesa e della città: un opera in alabastro del 1330, di origine italiana. Prima dell'altare maggiore, sulla destra, la porta di Sant Sèver introduce al quattrocentesco chiostro e alle sue numerose cappelle con altari dedicati a diversi Santi. Da vedere anche la fontana di Sant Jordi (San Giorgio) con il drago, sul vivace zampillo della quale, ogni anno nel giorno del Corpus Domini, viene messo in equilibrio un uovo. Nel chiostro, dove si trova anche il piccolo ma interessante museo della cattedrale, trovano infine ospitalità alcune rumorose oche consacrate a Santa Eulalia. Queste, nel medioevo, venivano utilizzate come guardiane della cattedrale e del suo tesoro e la tradizione è sopravvissuta fino ad oggi. Chi volesse inerpicarsi per i 210 scalini che portano alla cima della torre di sudovest sarà senz'altro ripagato dalla splendida vista sulla città e sul porto.